Commento gita: | Di colpo, dopo anni di pelosi scivolamenti in salita, ci scopriamo decisamente più british, o almeno lontani parenti, e sposiamo lo slogan che meglio rappresenta la gente d’oltremanica: niente pelli, siamo inglesi!
Così, preso alla lettera, carichiamo gli sci a ciappelletto dal parking delle Pisciarelle e ci infiliamo nella gola incantata dell’Infernaccio, in un tripudio di gorgheggi amorosi e la sinfonia delle acque sorgive.
Infilata la svolta per il Romitorio San Leonardo, sbraghiamo comodi comodi sul prato che fu giardino di Padre Pietro, salutando le assolate guglie della bianca Sibilla.
Poi, alzando gli occhi al cielo, cerchiamo sua altezza la Regina nel triste giorno di commiato dall’amato Principe Filippo, mentre in alto monta la guardia una coppia di maestose aquile, loro sì reali, che pare vogliano vigilare a garanzia di riservatezza.
Vista la circostanza, ricordiamo la comune discendenza con la Royal family per conto dell’indulgente Adamo e della golosa nonna Eva, quindi decidiamo di mostrare la nostra vicinanza alla mesta Maestà, andando a farle visita con dovuta discrezione e garbato riserbo.
Soli soletti, sormontiamo il bosco di nobili faggi fino alla tenuta del Casale i Grottoni, dove infrattiamo le volgari pedule per calzare scafi da cerimonia.
Più in alto, ricordando che è loro uso tenere la sinistra e conviene farlo pure nell’irta cresta che conduce alla vetta, ci prepariamo all’incontro con la Regina, che appare con copricapo fumo di Londra e veletta oscurante quanto la nuvolaglia che ammanta l’altura.
Manifestato sentito cordoglio ed il cruccio di averla incontrata in un giorno davvero poco sereno, con orecchie basse a mezz’asta volteggiamo verso il canale che vorremmo fosse la giusta via d’uscita e che si rivelerà tale solo più in basso, quando all’occhio sarà dato spaziare nelle basse viscere della maestosa montagna.
A quota 1700, sul bordo dello scivolo che si imbudella nel Fosso del Rio, sorseggiamo il classico the delle 17:00, ormai pronti per il bye-bye attraverso le pezzate praterie del Casale della Priora, lungo la via di rientro e con devota sudditanza. |