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Oggi è martedí 23 aprile 2024

Col Quaternà

Chi frequenta OTT sa, o dovrebbe sapere, che nessun contributo va preso alla lettera e tutte le informazioni vanno vagliate criticamente.

 

Regione:Veneto Data:27/02/2021
Nome:paolo scordilli e beppe mezzadri (in sci) con enrico b. francesco p. e paolo m. (in ciaspe) Email:paolo.scordilliat symbolgenerali.com
Nome gita:Col Quaternà Partenza da:tornante quota 1.320 circa
Quota partenza:1320 Dislivello:1170
Esposiz. salita:Sud-Ovest Esposiz. discesa:Sud-Ovest
Difficoltà:MSA Manto nevoso:Accettabile
Tipo di neve:Ventata Valutazione gita:Consigliabile
Bibliografia:Vividolomiti: Scialpinismo in Comelico - Sappada Valle partenza:Val di Padola
Commento gita:
Lasciate le auto al tornante dove stacca a destra la stradina per la Val San Valentino (slargo per qualche auto), la seguiamo a lungo nel bosco, superando diversi alberi di traverso, fino ad arrivare all’attraversamento del torrente di fondovalle (Ponte alla Costa); poco oltre, al bivio per il taglio pedonale verso Malga Rinfreddo seguiamo a destra tale scorciatoia, dapprima su stradina e poi su infossata mulattiera con altri schianti da aggirare. Sbuchiamo infine sui bei pascoli della malga. Continuiamo, sempre su stradina e sempre verso destra, fino ad uscire definitivamente dal bosco. Davanti si spalanca l’ampio bel vallone che mira alla sovrastante dorsale fra il Col Quaternà e la Costa della Spina, Con pazienti e regolari inversione ce lo risaliamo tutto montando sulla dorsale più o meno in prossimità dell’indefinita Sella del Quaternà. Dopo il calore della settimana passata, il sovrastante cono di vetta sta perdendo la continuità del manto nevoso; noi sciatori, che la vetta l’abbiamo già salita in altre occasioni, preferiamo fermarci qui, a goderci i deliziosi spazi prativi creati dall’erosione del vento; Francesco e Paolo, più determinati e volitivi, ramponcini ai piedi e con qualche apprensione sulla crestina finale, guadagnano invece il meritevole e prestigioso culmine.
Commento manto nevoso:
In alto un tipo di neve mai visto; una specie di mar mosso increspato gelato, che fortunatamente all’ora di discesa si era un po’ mollato, consentendo una sciata abbastanza regolare; man mano che si scendeva le onde del mare si placavano e la fluidità della sciata aumentava, pur se con l’insidia di qualche improvviso sfondone. Nel complesso comunque una bella sciata. Disastrosa invece la stradina; noi sciatori l’abbiamo seguita per intero, affrontando anche i saliscendi da malga Rinfreddo e Malga Coltrondo e trovando ovunque una malefica crosta ghiacciata che rendeva difficile ogni manovra, causa anche il fondo pieno di vecchi solchi di sci e peste pedonali.


 
 


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