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Oggi è lunedí 19 maggio 2025

Anello Canale Rionne - Canale Dafne al Monte Infornace

Chi frequenta OTT sa, o dovrebbe sapere, che nessun contributo va preso alla lettera e tutte le informazioni vanno vagliate criticamente.

 

Regione:Abruzzo Data:01/05/2025
Nome:Alessandro, Guido e Luca Email:studiocolarossiat symbollibero.it
Nome gita:Anello Canale Rionne - Canale Dafne al Monte Infornace Partenza da:Piano di Racollo
Quota partenza:1567 Dislivello:902
Esposiz. salita:Sud Esposiz. discesa:Sud
Difficoltà:BS Manto nevoso:Accettabile
Tipo di neve:Trasformata Valutazione gita:Stupendo
Bibliografia: Valle partenza:
Commento gita:
Gita consumata nel dedalo roccioso del Monte Infornace (mt. 2469 s.l.m.). Attraversato trasversalmente il pianoro di Campo Imperatore, abbiamo guadagnato la vetta dell'Infornace percorrendo il Canale Rionne che si è offerto ottimamente innevato e ci ha consentito di raggiungere la vetta senza dover affrontare interruzioni della copertura o salti di roccia. Il fondo del canale si è mantenuto ghiacciato su tutti suoi tratti messi in opico e ci ha costretto all'uso dei ramponi per i due terzi del suo sviluppo. Nella strettoia che porta alle più dolci acclività messe in prossimità della sommità della montagna, in particolare, la neve si è presentata in formato marmoreo e per progredire in sicurezza ci si è dovuti avvalere anche dell'uso della piccozza. Discesa effettuata sui pendii del più ampio Canale chiamato Dafne su neve cotta dal sole ma portante e divertente. Tutto, su questa montagna, si svolge in un bellissimo ambiente caratterizzato da imponenti formazioni rupestri capaci di infondere nei suoi frequentatori un'enorme gratificazione che, per noi, però, oggi, è stata compromessa da un incidente occorso all'uscita del canale preso in discesa. Questo canale, infatti, come tutti gli altri presenti nel versante meridionale del gruppo dei Monti Infonace, Prena e Brancastello è solcato da un torrente formato dalle acque di fusione il dilavamento del quale genera la formazione di importanti crepacciature dei depositi nevosi. Il cedimento di un ponte di copertura di uno di questi crepacci ha fatto sì che Guido vi cadesse dentro per rimanere intrappolato (a circa quattro metri di profondità) nel sottostante turbinio delle acque. l'episodio ci ha scossi fortemente ma, anche se con qualche difficoltà, siamo riusciti a superare l'accaduto in piena autonomia.
Commento manto nevoso:
Attenzione alla presenza dei crepacci che, perlopiù, si formano nei restringimenti e nei cambi di pendenza delle linee di dilavamento dei torrenti di fusione.


 
 


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