Commento gita: | Siamo partiti alle 6 dalla diga salendo prima per il sentiero estivo spalleggiando 15 minuti, poi con qualche cava e metti, poi ancora, per carenza di neve, deviando a sinistra, dx idrografica del torrentello che scende dalla diga, arrivando a quest'ultima da sx sci ai piedi. In realtà era molto più veloce tenere gli sci in spalla e salire per sentiero che porta al rif Canziani. Optiamo per seguire il lunghissimo sentiero estivo con traverso delicato (rampant) sopra il rifugio, poi attraverso un susseguirsi di valloncelli con ottima pendenza e neve dura fino all'ultimo valloncello che scende diretto alla diga. Da qui per tracce coperte da neve ventata o spolvero recente fino al dep. sci su pendio ripido, in vista della croce. Ma vuoi per il caldo, vuoi per un rapido annuvolamento e qualche favilla, vuoi per stanchezza, vuoi per qualche piccolo distacco dalle rocce soprastanti, facciamo dietro front e scendiamo direttamente alla diga e poi tenendo la dx idrografica quasi fino alla macchina sci ai piedi. Ambiente spettacolare. Nessuno in giro. |
Commento manto nevoso: | Neve... all'inizio prometteva bene. Rigelo notturno, zero gradi alla partenza, sole. 15 minuti spalleggio. Poi sci ai piedi, ma anzichè seguire il sentiero era meglio stare sull'altro versante ove la neve era più presente. Dal rifugio ancora neve stupenda dura fino all'ultimo vallone prima del dep sci. Poi le cose sono cambiate. Ultimo tratto con traccia ricoperta e dal dep sci sparita. Deciso di scendere, è stato un inferno. Non una curva degna di questo nome. Neve sfondosa da subito, poi sempre peggio seguendo le tracce di discesa fino alla diga. Scesi alle 11,15. Evidentemente non è bastato. Dovevamo partire prima (alle 5) oppure essere più veloci. Alla fine 2 ore anche di discesa faticosissime e devastanti. Peccato. Sia per la non cima che per l'orrenda discesa. Con una neve così contava solo non farsi male. Così è stato per fortuna. |