Chi frequenta OTT sa, o dovrebbe sapere, che nessun contributo va preso alla lettera e tutte le informazioni vanno vagliate criticamente.
Regione: | Trentino |
Data: | 07/05/2021 |
Nome: | Primascesa |
Email: | ecoalpinismo gmail.com |
Nome gita: | Prima invernale parete sud discarica |
Partenza da: | argine lungo il fiume |
Quota partenza: | 194 |
Dislivello: | 350 |
Esposiz. salita: | Sud |
Esposiz. discesa: | Nord |
Difficoltà: | OSA |
Manto nevoso: | Sconsigliabile |
Tipo di neve: | Trasformata |
Valutazione gita: | Stupendo |
Bibliografia: | nessuna relazione |
Valle partenza: | Valle dell'Adige |
Commento gita: | Partiti prima dell'alba per far fronte al problema dei gabbiani che con le prime luci del sole affollano la cima e si dimostrano notoriamente aggressivi nei confronti di visitatori.-----
All'attacco non sappiamo cosa ci aspetta, nessuno è ancora salito lassù in libera, tantomeno da questo versante. Temendo che i nostri corpi reagiscano male alla carenza di ossigeno (a causa delle esalazioni tossiche) portiamo con noi delle maschere in via precauzionale. Purtroppo Simon si confonde e prende una maschera in gomma da clown (riferirà poi che funzionava lo stesso perchè l'odore della gomma un pò nascondeva quello della spazzatura).-----
Dopo qualche passo di quarto grado per superare il muro di cinta attacchiamo la via vera e propria. il terreno instabile frana ad ogni passo e sotto ai ramponi si forma presto un fastidioso zoccolo composto per lo più da buste di plastica e pannolini.----- Segue un muro con pendenze tra i 45 e 50 gradi dove procediamo in conserva assicurandoci a dei pali di frassino di 50 cm piantati a terra e costruiti appositamente per questo tipo di scalata dove friend e chiodi non avrebbero retto. ATTENZIONE: circa a metà muro i rifiuti non sono ben pressati. Un cumulo di indifferenziata non trasformata travolge Giovanni e siamo costretti a fare una pausa per riprenderci, l'alba si avvicina e temiamo per i gabbiani.-----Dopo qualche snack seduti su una comoda cengia (vecchio materasso ammuffito a sinistra dell'ammasso di scarti medico-sanitari) riprendiamo il cammino, ormai la parte dura è passata e ci dirigiamo con passo sicuro verso la cima. -----Che emozione essere i primi a mettere piede su una vetta ancora inesplorata: la zona industriale è splendida vista da qui. Troviamo un tubo che scarica esalazioni tossiche a cui appendere le bandierine tibetane di rito. Volevamo anche ergere una grossa croce di cemento ma temevamo di urtare la sensibilità dei local: in fondo la discarica è di tutti, non solo dei cristiani. Ci limitiamo quindi a segnare il punto di massima altitudine con materiale trovato sul posto in modo da non lasciare tracce permanenti ed inquinanti del nostro passaggio (ometto di pannolini appallottolati)---- Finalmente arriva il momento di togliere i ramponi e mettere gli sci! di fronte a noi si estende il maestoso pendio del versante nord: 300 metri di argilla ben pressata che ricopre e sigilla il fronte della discarica dove lo spazio per accumulare rifiuti è esaurito. Non sappiamo come gli sci reagiranno al contatto col terreno, speriamo la pendenza sia sufficiente a scivolare senza doverci spingere con i bastoncini, non resta che buttarsi... il resto è storia. www.primascesa.com |
Commento manto nevoso: | parete nord: Sabbia/ghiaia + Residui da trattamento rifiuti (compost, scorie). Buon grado di marcescenza di tutti rifiuti solidi urbani e tutti gli altri rifiuti (anche umidi) derivanti dalle attività umane (detriti di costruzioni, scarti industriali, ecc...) che, in seguito alla loro raccolta, non è stato possibile riciclare.
parete sud: Strato di captazione del biogas + argilla ben compattata. |
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