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Oggi è venerdí 29 marzo 2024

Cime di Pezza (punta ovest q. 2360 circa) con anello Franzei - Valbona

Chi frequenta OTT sa, o dovrebbe sapere, che nessun contributo va preso alla lettera e tutte le informazioni vanno vagliate criticamente.

 

Regione:Veneto Data:17/04/2021
Nome:alberto e paolo scordilli con federico, beppe, francesco, fabio e tex Email:paolo.scordilliat symbolgenerali.com
Nome gita:Cime di Pezza (punta ovest q. 2360 circa) con anello Franzei - Valbona Partenza da:...poco sopra Sottoguda
Quota partenza:1350 Dislivello:1050
Esposiz. salita:Nord-Est Esposiz. discesa:Nord-Est
Difficoltà:BSA Manto nevoso:Consigliabile
Tipo di neve:Farinosa Valutazione gita:Consigliabile
Bibliografia:Scialpinismo nel gruppo della Marmolada ed. Vividolomiti Valle partenza:Val Pettorina
Commento gita:
Bellissimo e poco noto anello dolomitico col punto d’arrivo che dista poche centinaia di metri da quello di partenza; peccato che la parte bassa della discesa presenta un paio di tratti critici dove il sentiero (peraltro ufficialmente chiuso) è franato e risulta necessario togliersi gli sci e procedere prudenzialmente a piedi. Poco oltre Sottoguda, appena prima del ponte su Serrai, lasciamo l’auto bordo strada per iniziare la salita della stradina n. 1688 diretta a Franzei; saliamo comodamente con notevoli scorci verso la Serauta; solo in ultimo ritroviamo la vecchia mulattiera che con una lieve contropendenza ci deposita sull’idilliaca piana di Franzei. Traversatala tutta puntiamo al suo sbocco di sinistra, rasente le pareti del Monte di Pezza (verso destra si sale invece alla Val Miniera); saliamo un rado ripido lariceto ed approdiamo al successivo bel pianoro; anche qui teniamo la sinistra, sempre rasenti al Monte di Pezza, lasciando sulla destra il solco facente capo a Forcella Pianezze. Salendo la dolce valletta conviene tenersi sulla sinistra in modo che, superato lo spartiacque, si possa giungere al Pian del la Giesia senza apprezzabili perdite di quota. Ora ci indirizziamo ad est puntando un breve e ripido canalino sorvegliato da neri dirupi, che ci deposita ad un ulteriore sopraelevata conchetta in vista di Forcella delle Fontane. Senza raggiungerla, la traccia che stiamo seguendo punta a destra verso la dorsale delle Cime di Pezza e, con una linea elegante, affronta magistralmente il ripido pendio; le inversioni sono sempre comode e la salita fino alla panoramicissima vetta scorre piacevolmente e senza insidie. Siamo sulla cima sciistica, quella più occidentale delle varie vette che caratterizzano questo monte; appena più ad est le 2 quote maggiori (q. 2386 e 2396) si protendono ardite ed alpinistiche verso la grande Civetta. Scendiamo diretti il bel ripido pendio a destra della dorsale di salita per approdare a forcella delle Fontane; seguendo le numerose tracce caliamo lungo la grandiosa Valbona tenendoci a sinistra, sempre vicini al Monte di Pezza; tratti ripidi si alternano a riposanti brevi ripiani per guadagnare in un susseguirsi di emozioni la conca della semisepolta casera Valbona. Bisogna ora portarsi sulla dx or. e scendere un altro po’ fino a dove il torrente inizia ad infossarsi (fin qui son circa 800 mt. di bellissima discesa); inizia ora la ravanata che costringe in più punti a togliersi gli sci dapprima a fianco del torrente, poi lungo un breve fitto boschetto che evita un primo franamento del sentiero ed infine, dopo aver attraversato il rio, lungo un secondo più ostico franamento con alberi abbattuti (attenzione qui, anche se le tracce sono attualmente buone!). Senza altre insidie per comoda mulattiera terminiamo la nostra avventura qualche centinaio di metri a valle di dove era iniziata.
Commento manto nevoso:
La recente neve fresca, che appare ben assestata, consente una salita comoda e sicura, anche se tende a formare zoccolo fastidioso; in discesa si lascia ben domare nella parte superiore, anche se, essendo un po’ appesantita, la fatica si fa sentire. Nella parte centrale del vallone tende anche a fare una lieve crosta che complica un po’ la sciata. Migliora poi verso il basso dove, sotto Casera Valbona, tende a trasformarsi. Ma da lì in poi, più che sciare si cerca di sopravvivere….


 
 


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