Commento gita: | Sci alpinismo di dettaglio, quel che il meteo e la situazione consentono. La cima, anzi un pulpito più che una sommità, sovrasta Malga Pioda esibendo a levante una grande pala inclinata, già ben visibile dalla strada tra Fusine e Pecol. Da Palafavera, raggiunta la malga per stradina (in parte pista), ci si alza direttamente a monte, dapprima verso lo sbocco del canalone incassato che scende dal M. Coldai e poi deviando a d. fino al pronunciato e vertiginoso poggio che domina il Pian dei Sech con un baratro impressionante. Visuale non amplissima (oggi poi era prevalente la foschia), ma ambiente a tinte forti. Discesa per splendidi e sostenuti pendii fino alla malga, dove abbiamo ripellato: rimontato giusto ditrimpetto il Col Marin (1917m, dorsale ondulata e sinuosa che merita una visita), siamo scesi alla stazione a monte della seggiovia di Palafavera donde per la pista di sinistra (quella sempre chiusa, ma battuta da una strisciata del gatto delle nevi) siamo tornati al parcheggio. |
Manto nevoso: | Ottima stabilità, indispensabile per un itinerario con queste caratteristiche. Nelle zone meno soleggiate la trasformazione non è completa e le temperature miti hanno creato una superficie morbida ma pesantina da sciare; dove batte il sole invece la superficie è soda, con firn un po' irregolare ma abbastanza agevole. Spiace doverlo ammettere, ma la pur artificiosa discesa sulla striscia battuta è stata una libidine al quadrato, una danza trascinante quanto un valzer di Strauss o un tango di Piazzolla. |