Chi frequenta OTT sa, o dovrebbe sapere, che nessun contributo va preso alla lettera e tutte le informazioni vanno vagliate criticamente.
Regione: | Veneto |
Data: | 26/03/2021 |
Nome: | Michele |
Email: | michele.cai gmx.com |
Nome gita: | Passo Antermarucol |
Partenza da: | Capanna Cima Comelle |
Quota partenza: | 1333 |
Dislivello: | 1350 |
Esposiz. salita: | Nord-Est |
Esposiz. discesa: | Nord-Est |
Difficoltà: | BSA |
Manto nevoso: | Accettabile |
Tipo di neve: | Crostosa |
Valutazione gita: | Stupendo |
Bibliografia: | |
Valle partenza: | Val Gares |
Commento gita: | Si segue il sent. 756 fino a forc. Campigat, dove l'omonima casera è sepolta dalla neve. Attenzione che nonostante la salita alla forc. sia data come classica, anche per le ciaspole, è forse il tratto più difficile e pericoloso di tutta la salita. Dalla Casera si può salire al campo boaro per la val dei camosci o per il Sasso Negro, io invece ho seguito una traccia che risaliva la valletta nel mezzo. L'uscita è ripida e da valutare, io l'ho fatta a piedi per essere più veloce, ma è fattibile anche con gli sci. Poi ho risalito il vallone dove passa il sent. 776 puntando verso SO (direzione Fradusta) fermandomi in uno dei tanti cocuzzoli, credo q. 2681. Discesa puntando al Col Alto e quindi al passo Antermarucol che rimane nascosco alla vista dall'alto. Attenzione che l'ambiente carsico fatto di doline, buche e crepacci con la neve crea un mondo fantastico, ma pieno di trappole, serve buona visibilità, mai avventurarsi qui con nebbia. Dal passo si scende per il bellissimo vallone, quando questo si inforra si può scendere lungo la dorsale centrale oppure scendere sulla valletta a dx andando a malga Valbona più direttamente. Dalla malga lungo traverso, anche questo da valutare e pericoloso con neve ghiacciata, sotto le pareti del Sasso Negro ricollegandosi al percorso dell'andata. |
Manto nevoso: | In salita neve dura ghiacciata, servono i rampant, fino a forc. Campigat. Neve già marcia nei pressi della malga, ma solo sui piani, per il resto molto variabile per via del vento: qualche placca ventata, un po' di crosta e molta neve non ancora trasformata. In alto è il regno dei sastrugi, ma non ghiacciati, ad ogni modo con attenzione si riesce a scendere su tratti lisciati. Nel vallone dopo il passo ancora molto variabile, molto gesso, da valutare ad ogni curva. Dopo i primi alberi risultava pesante, sempre di più scendendo. Nel bosco lungo il sent. 756 trasformata o crosta morbida superficiale che rende la stradina sciabile. Nel complesso sciata faticosa e variabile ma tutto sommato non male se ci si sa adattare, i grandi spessori poi, permettono di scendere un po' come si vuole. |
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