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Oggi è giovedí 25 aprile 2024

Erenschneid 2645

Chi frequenta OTT sa, o dovrebbe sapere, che nessun contributo va preso alla lettera e tutte le informazioni vanno vagliate criticamente.

 

Regione:Alto Adige Data:02/05/2019
Nome:luca, mariateresa, davide, flavio Email:crodarossaat symbolmicso.net
Nome gita:Erenschneid 2645 Partenza da:Plan (Pfelders), parcheggio degli impianti
Quota partenza:1628 Dislivello:1050
Esposiz. salita:Nord Esposiz. discesa:Nord
Difficoltà:OSA Manto nevoso:Stupendo
Tipo di neve:Trasformata Valutazione gita:Stupendo
Bibliografia: Valle partenza:Pfelderer Tal
Commento gita:
In cerca di una meta di livello medio prima del ritorno a casa, ci imbattiamo in questa misteriosa cresta, 'svelata' da Mauro e Nadia in un vecchio report, certo con condizioni ben diverse dalle attuali: ne è risultato un impegno non da poco e un itinerario sorprendente. Partiti da Plan, abbiamo raggiunto la malga Falschnalalm (possibili due opzioni, usate rispettivamente in salita e in discesa: salita per la pista fino a q. 1900 e poi traverso di 1km per forestale, oppure per il sentiero n.6 che parte oltre il paese). Dalla malga abbiamo seguito per un tratto il percorso per l'Erensee e, poco sotto al lago, abbiamo traversato a destra fino a montare sulla lunga, evidente cresta rivolta a NNO. La dorsale presenta tratti anche molto ripidi, è stretta e alquanto esposta su entrambi i lati. La neve, di consistenza marmorea (non ha mai mollato, neanche a mezzogiorno) ha determinato una rimonta decisamente impegnativa, rendendo ogni inversione un inquietante terno al lotto: di qui la decisione di passare ai ramponi e, per due di noi, di rinunciare agli sci. Dalla stretta sommità (il culmine vero e proprio richiedeva un passaggio a dir poco aereo) abbiamo iniziato una discesa poco divertente a curve controllatissime. Per questo, con l'incoscienza tipica dei miei ...nt'anni, ho preso d'impulso l'iniziativa tuffandomi da un pertugio sulla destra in direzione di un valloncello sospeso investito dal sole; trovatomi mio malgrado a traversare su balze vertiginose al di sopra di salti di roccia, ho intravisto e subito infilato uno stretto scivolo (sulla cui pendenza neppure mi pronuncio) che, con un effetto da 'caduta controllata' mi ha depositato sulle pendenze più umane del valloncello citato. Da brivido (ma ogni tanto ci vuole). Riunito il gruppo, la discesa è proseguita con magiche evoluzioni su firn da favola, alternando lunghe volate su aperti dossi e ampie ondulazioni, a ripide picchiate verso la malga e poi giù nel bosco fino al paese.
Commento manto nevoso:
A marzo pareva di essere a maggio, ora è il contrario. Potente rigelo notturno (praticamente tutta la salita con i rampant, già in partenza sulla pista), manto abbondante e straordinariamente compattato, duro o durissimo, appena ammorbidito in superficie solo dopo le 11, quanto la sciabilità è diventata perfetta. Pare sia in voga definire 'commovente' un firn di tale fatta: non so voi, io francamente più che commuovermi mi eccito e mi esalto, pensando che nella vita poche cose sono meglio di questo. Ovviamente la stabilità del manto poteva dirsi assoluta.


 
 


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