Commento gita: | Ecco un nuovo episodio della serie:la gita che vedo ogni giorno dalla finestra del bagno da trent'anni e che nessuno ha mai fatto e pochi faranno....e vi spiego anche il perchè!!
La cima in questione denominata Dei Gravinai è comunemente chiamata in Zoldo nella valle di Goima Crode de Mezodì per la sua ubicazione che vede il sole a quell'ora transitarvi; la cima è anche abbellita da una delle poche croci installate sui monti di Zoldo (esclusi Pelmo e Civetta). Osservando la Cima dal versante Zoldano, la prima che si vede a sinistra del Passo Duram, si nota un bel canale innevato che scende per circa 200 metri, per poi biforcarsi in due rami paralleli delimitati da pareti rocciose che scendono fino ad un salto di roccia sospeso sul grande ghiaione del Vant dei Gravinai. L'itinerario di salita che coincide con la via normale estiva alla cima risale il canale di sinistra (sud), che va guadagnato superando con varie opzioni in relazione all'innevamento presente la fascia di rocce che lo sostiene (noi oggi siam saliti direttamente per roccette e mughi ad imboccarlo). Entrati nel canale, da subito assai ripido e oggi anche piuttosto stretto per la neve non abbondante, lo si risale faticosamente dove possibile sci ai piedi alternando tratti a piedi su roccette inclinate infestate da mughi che però aiutano la progressione in sicurezza, fino ad una sorta di spalla dove proviene da dx (nord) l'altro canale citato in precedenza. da qui la pendenza aumenta ulteriormente lungo il canale finale che porta sull'affilata cresta in vista della croce di vetta, che si raggiunge con traversata esposta e non banale oggi sci in spalla lungo un sistema di cenge ascendenti. Discesa a ritroso fino all'imbocco del primo canale, poi con sciata controllata lungo il medesimo (curve quasi saltate vista la ristrettezza) fino alla spalla e da questa sempre lungo il canale di salita con due obbligatori cava e metti e relative calate su ripide rocce e mughi fino al salto finale, che si aggira sulla destra (sud) traversando una zona con mughi (da sciare anche quelli) fino al ghiaione basale. da qui giù al laghetto del vach e alla casera di partenza. Beh che dire..per me una grande soddisfazione e l'ennesima riprova che con un po' di fantasia c'è ancora qualcosa di nuovo anche qui da fare!!!!!!! |