Commento gita: | Dal parcheggio della seggiovia Dolce Vita ho preso la strada verso il Vado del Ceraso, per 1.7 km i.e. fino a {42.1553154, 13.4892249, 1513}, con sci su neve appena sufficiente. Da lì ho iniziato a salire la Costa dei Vecchi, nel bosco, ancora con gli sci ma scomodamente per molta pendenza su poca neve senza fondo, tanto che da {42.1556715, 13.4882309, 1568} poco prima di uscire dal bosco ho tenuto gli sci sullo zaino fino a {42.1579377, 13.483991, 1755} dove è però iniziata ottima neve. Ho proseguito così, quasi in piano, fino a {42.1570922, 13.4555633, 1993} ma lì ho dovuto mettere i ramponi su ghiaccio ripido e duro per gli ultimi 250 m con cui ho raggiunto il crinale principale a circa 700 m dal Vado di Roscia Grande. Sono poi sceso con gli sci al rifugio in Valle della Genzana, ancora su ghiaccio duro inizialmente divertente (avendo constatato l'ottima tenuta delle lamine) ma presto eccessivamente disturbato da troppe rocce affioranti.
Sono risalito al Vado con i rampanti (per la fretta, dato che ormai erano le 16:00), ma dovendo battere il passo più che al CAR e con scarso risultato. Nel preparami alla discesa conclusiva mi è scivolata la maschera fino a {42.162127, 13.451911, 1995} della Valle del Ceraso. L'ho recuperata con gli sci, ma poi ho messo ramponi perché ero su ghiaccio ripido e duro senza vedere la pendenza per continuare in alternativa al percorso di sinistra che conoscevo. Sono tornato alla partenza con la strada quasi pianeggiante per il Vado del Ceraso. Le statistiche della traccia GPS sono in
ovindoli_23-12-2017.txt.
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