Commento gita: | La gita di per sè sarebbe STUPENDISSIMA, se non mancasse quasi 1 km di sentiero (dai tornantini fino al ghiacciaio) che costringe a pericolose e snervanti peripezie su ghiaie instabili, attraversamenti di solchi di scolo con terra verticale durissima (scavato scalini con piccozza!!!) e deterioramento degli scarponi (non solo quelli....), In definitiva, 1 ora e 50 andare...1 ore e 50 tornare. Per il resto bellissimo ed impegnativo itinerario: una volta arrivati alla prima neve (2550 m) si sale in direzione della seraccata che si supera preferibilmente in sinistra orografica (noi siamo saliti in destra orografica dribblando alcuni crepacci con coperchio ormai collassato. Qualche metro senza neve per arrivare al passo dell'Ortles, poi spettacolare vista della parte alta della Vedretta del Zebrù, che si segue sci ai piedi fino alla base della calotta glaciale. Con ramponi e piccozza si sale fino al ripiano posto a 50 metri sotto la cima, si supera il crepaccio, poi una decina di metri di ghiaccio vivo (consiglio di fare questo tratto assicurati su viti da ghiaccio per poi uscire sull'affilata cresta, che si segue lungamente verso sinistra. Doppia su spuntone per tornare al ripiano e calzare gli sci, per una super sciata prima molto ripida ma non esposta, poi più godibile fino a 2600 su firn perfetto, tranne la breve interruzione al Passo dell'Ortles. |