Commento gita: | Ultima (forse) gita di stagione, oramai occorre portare gli sci sullo zaino già carico del materiale da ghiacciaio per troppi metri.
Noi comunque siamo partiti sabato mattina alle 7:15 dal parcheggio di Maso Corto sfruttando le ultime ombre di neve sulla pista, tolti gli sci solo in un paio di occasioni.
Risalite le piste, chiuse dallo scorso fine settimana, inzialmente su neve bagnata (nella notte ha piovuto fin verso i 2500 m, al di sopra spolverata di 3,5 cm), e poi su neve trasformata, nella parte alta qualche centimetro in più di neve trasportata dal vento.
La poca pioggia caduta nelle 24 ore precedenti ha creato qualche disagio, al socio come ad altri salitori incrociati si sono bagnate le pelli con formazione di zoccolo.
Attraversamento del ghiacciaio senza sorprese, in un paio di punti affiora il ghiaccio vivo, la stagione è stata avara nell'apporto di nuova neve, complice anche il vento che ha soffiato di frequente.
Pendio finale impegnativo causa neve soffice che scivolava sul sottostante strato ghiacciato.
Dal deposito sci, in pochi minuti alla croce per cresta affilata, facile grazie alla neve morbida, ma è richiesto piede fermo per via dell'esposizione su ambo i lati.
In vetta, con calma, alle 12:30.
Discesa: i primi metri 150 metri moderatamente ripidi su neve leggera, attenzione alle roccette nascoste. Poi tutto il ghiacciaio di bella neve trasformata, ammoribidita appena dal sole, da quota 2800 in giù via via più pesante e bagnata, oramai su pista. Arrivati fin verso i 2250, poi tolti gli sci per gli ultimi 20 minuti di rientro. Complice il caldo e la pioggia, occorrerà scarpinare ogni giorno sempre di più.
Incontrata una dozzina di scialpinisti sullo stesso itinerario o sulle vicine cime ad ovest, Croda Nera e Punta dei Corvi.
Meteo buono come da previsioni, partiti dubbiosi da Bolzano sotto una pioggerellina, ma la giornata si è aperta, vento quasi assente.
Pericolo valanghe molto basso. In discesa, dopo le 13, visti numerosi scaricamenti superficiali di nuova neve bagnata staccatisi dalle rocce, comunque lontani dalla traccia. Da prestare un poca più di attenzione nei 200 metri prima della vetta, nei prossimi giorni dovrebbe consolidare col fondo.
Consigliabile ancora per qualche tempo, fatta salva la necessità di portare gli sci nel primo tratto dal parcheggio.
Suggerita la dotazione da ghiacciaio, picca e ramponi possono tornare utili nella cresta finale, così come la corda per andare in conserva in caso di forte rigelo. |
Commento manto nevoso: | Vedi commento sulla gita.
Considerati i 1500 metri di sviluppo e le precipitazioni del giorno precedente, neve di tutte le tipologie: straterello farinoso asciutto sotto la vetta, firn sul ghiacciaio, neve pesante e poi bagnata, con falsipiani da sci nautico sulla pista di rientro, fino alla terra ghiaiosa. |