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Oggi è venerdí 26 aprile 2024

Hintere Kitzkogel (cima Beil Spitze) 3058m

Chi frequenta OTT sa, o dovrebbe sapere, che nessun contributo va preso alla lettera e tutte le informazioni vanno vagliate criticamente.

 

Regione:Alto Adige Data:23/04/2017
Nome:Luca, Mariateresa, Davide, Flavio Email:crodarossaat symbolmicso.net
Nome gita:Hintere Kitzkogel (cima Beil Spitze) 3058m Partenza da:Strada del Passo del Rombo, ponte sul torr. Passiria
Quota partenza:1759 Dislivello:1300
Esposiz. salita:Sud-Ovest Esposiz. discesa:Sud-Ovest
Difficoltà:BSA Manto nevoso:Consigliabile
Tipo di neve:Trasformata Valutazione gita:Stupendo
Bibliografia: Valle partenza:Val Passiria
Commento gita:
Ennesima trasferta in Val Passiria, dove le condizioni continuano ad essere favorevoli, addirittura sulle esposizioni meridionali. Gita classica (non per noi, neofiti della zona) con salita per la Langtal, impreziosita ora da un manto bianchissimo, rinnovato dai recenti, seppur modesti, apporti nevosi. Si spalleggia per un'ora scarsa in salita (mezz'oretta in discesa), calzando gli sci già sulle lingue che sporgono dalla soglia della valle a monte della Timmelsalm: 1000 metri di sciata sono quindi garantiti. Il catino ripido sotto la cresta terminale si è presentato rigonfio di accumuli da vento, tale da scoraggiare la salita diretta: abbiamo pertanto optato per il crestone sulla destra, certamente sicuro, ma affilato e ghiacciato al punto da rendere indispensabili i ramponi. La cima raggiunta è stata quella di destra (Beil Spitze); la principale, posta a sinistra, è sembrata assai sconsigliabile nelle attuali condizioni, perché affilata, esposta e soprattutto orlata di cornici impressionanti (e comunque non sciabile). Lunga e bellissima scivolata, con partenza dalla croce di vetta, abbastanza vertiginosa nel tratto alto, prudenzialmente disceso sul lato sinistro del catino terminale.
Commento manto nevoso:
Il firn strepitoso di una settimana fa non c'è più, sostituito da crosticine, piccoli sastrugi, lastroni ghiacciati 'pelati' dal vento e qualche tratto di granatina o pappetta nelle zone più soleggiate; il tutto è dovuto ai violenti sbalzi termici e alle modeste precipitazioni di qualche giorno fa, largamente interessate da fenomeni di trasporto (nel primo tratto sotto la cima abbiamo addirittura riassaporato il gusto della farina soffice, seppure riportata). Con un po' di occhio e opportune divagazioni e trasferimenti da un lato all'altro della valle si può peraltro sciare con soddisfazione dall'inizio alla fine. Come scritto sopra, gli accumuli sottovento alle creste più alte danno l'impressione di una sospetta instabilità del manto.


 
 


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