Una gitarella di ripiego, scelta per adeguarsi all'incerta situazione delineatasi nelle ultime ore, è riuscita a trasformarsi in una piccola avventura grazie all'inedita direttissima di discesa per il versante N-O. Partiti da Plenta, con obiettivo il Passo del Roccolo, siamo stati in realtà fuorviati dalla traccia di una motoslitta che ci ha guidati alla forcella secondaria di quota 1808. Aggirato sulla traccia medesima il cocuzzolo interposto tra i due valichi, abbiamo attaccato il nostro pulpito da est guadagnando la panoramicissima sommità. Per la discesa ci siamo lanciati un po' a casaccio nel bosco in direzione N-O, indovinando varchi e corridoi di neve discreta che ci ha concesso perfino di tracciare qualche breve ma elegante sinusoide. Nella parte bassa la pendenza è aumentata anzichenò, toccando punte di 40° ma permettendoci di atterrare, con un po' di buona sorte, qualche urletto e tanto divertimento, sulla mulattiera 132 della Val dell'Oregone, e da questa alla partenza.

Un po' di farina è rimasta solo nei tratti ombrosi; per il resto manto appesantito di consistenza omogenea, tipo polenta friulana, ma sostanzialmente ben rappreso e di spessore adeguato. Nulla dava l'impressione di potersi muovere (almeno a queste quote: più su echeggiavano boati sinistri). Sciata abbastanza faticosa ma tutto sommato non sgradevole.