Commento gita: | Partiamo con l’idea di salire a Cima Mezzana per la Val Carnia; la traccia che ci accompagna lungo la forestale all’imbocco della valle presto scarta verso Casera Chiastelin, così da q. 1.477 dobbiamo batter noi; il sentiero all’inizio è agevole ed evidente ma poi si infossa e costringe a passaggi assai laboriosi, anche sotto grossi alberi crollati. Decidiamo pertanto di evitarlo al ritorno, visto che dovremmo togliere gli sci in parecchi punti, e cambiamo pertanto meta, decidendo di traversare il Col Chisatelin, placida antecima del Vancomun, da sudovest a sudest, per poi scendere più comodamente da Casera Chiastelin. Saliamo pertanto a Casera Drotele e poco sopra intercettiamo la strada delle malghe; iniziamo a risalire una prima dorsale, che però presto si impenna e difatti non è quella giusta; retrofront e giù di nuovo alla strada delle malghe per traversare verso la dorsale giusta, che ci permette di salire ben più agevolmente. In alto si assottiglia e si drizza pure questa, perdendo pure la neve, per poi riappoggiarsi e terminare comodamente alla q. 2.382, punto di innesto con la dorsale di sudest che percorreremo in discesa. La cresta continua verso nord più stretta e con poca neve, erosa dal vento, fino alla q. 2.431 (forse Pala de La Sterpe), ma siamo stanchi e soprassediamo. Calati liberamente per ampi pendii a Casera Chiastelin, prendiamo infine la relativa stradina d’accesso, che con qualche tratto in piano ci riporta nel fondovalle. |
Commento manto nevoso: | Negli aperti ed ampi pendii sommitali, parte qualificante della gita, il vento ha eroso parecchio e c’è poca neve, pure di pessima qualità, con tutti i tipi di crosta non portante; difficile inanellare più di due curve di seguito! Sciata di pura sopravvivenza cercando solo di evitar danni. La stradina nel bosco arriva come una benedizione: lì la neve è ancora farinosa, seppur un po’ pesante, e nei tratti a maggior pendenza consente qualche piacevole evoluzione. |